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Iyengar Yoga

Come interpreto l'Iyengar yoga

 

Lo yoga Iyengar è un sistema codificato, sostenuto da una tradizione secolare e consolidato da una cinquantina d’anni di pratica e di diffusione divenuta globale.

Io interpreto questo metodo rivoluzionario e complesso come un’immersione nella dimensione corpo-mente-spirito: attraverso lo studio di posizioni (asana), ci si addentra progressivamente nella profondità del nostro corpo e se ne scoprono e distinguono i diversi livelli. È una via di conoscenza e realizzazione del sé.

Una volta consolidata la percezione degli aspetti più esterni ed evidenti della dimensione “corpo”, luogo ove inizialmente e selettivamente si porta l’attenzione, con il tempo e l’esperienza, si acquista una maggiore coscienza che si estende a tutte le parti del corpo, che vengono così finalmente percepite come un’unità. Percepire la coesione tra le cellule è una prima forma di esperienza non dualistica.

Un altro passaggio fondamentale è avvertire la presenza degli apparati compresi nel nostro sistema biologico. Progressivamente percezioni e azioni diventano più facili: lo sforzo muscolare viene attenuato dalla consapevolezza dell’energia degli organi. Un senso di vitalità prevale. Riconoscere e sentire il sistema degli organi permette un maggiore senso di unità e pienezza.

La comprensione delle ghiandole e dei vari plessi del corpo, strettamente connessi con i centri energetici o chakra, conduce a uno stato di leggerezza in cui la rigidità e il peso degli organi svaniscono.

Ci s’inoltra poi in spazi meno conosciuti, si lascia il visibile e tangibile per contattare l’invisibile. Non ci sono più certezze, a tratti solo qualche vaga sensazione, quando siamo in grado di riconoscerle. Bisogna aver fede e affidarsi alle proprie sensazioni. L’ultimo stadio, per ora indagato, è rappresentato dai fluidi. Tutti i fluidi pervadono interamente il nostro corpo fatto di innumerevoli cellule. Essi uniscono il tutto e dal tutto vengono assorbiti.

Vita e Morte, Fine e Inizio legati dalla ruota cosmica. Il viaggio è appena incominciato.

Jean Absat diceva: “Conchiglia marina deposta sulla sabbia e che risuona con la voce del tutto. Acqua che si riversa nell'acqua. Sorgente che ritorna alla sorgente”

Che cos'è  l'Iyengar yoga?

L'Iyengar® yoga prende il nome da B.K.S. Iyengar, uno dei più importanti maestri di yoga contemporanei.

 

L'importanza degli allineamenti

L'Iyengar yoga è famoso soprattutto per l'importanza attribuita alla correttezza dell'allineamento del corpo nell'asana (posizione). Un giusto allineamento delle ossa e delle articolazioni permette di raggiungere un miglior equilibrio con un minor sforzo muscolare: in tal modo, pur facendo meno fatica, possiamo raggiungere una maggiore stabilità. Un allineamento corretto favorisce  una  buona circolazione, e apporta un afflusso equilibrato di energie, migliorando lo stato psico-fisico del praticante. L'attenzione che l'Iyengar yoga pone sugli allineamenti non mira semplicemente all'esecuzione corretta della posizione, ma è finalizzato allo sviluppo della consapevolezza del proprio corpo, che si riflette poi in tutti gli aspetti della vita.

La consapevolezza del corpo

Quando si inizia a praticare e si cerca di apportare una correzione nel corso dell'esecuzione di una posizione, spesso tale azione risulta inefficace perché si compensa con un movimento in altre parti del corpo. Per esempio, un principiante eseguendo una torsione ruoterà la testa invece della colonna vertebrale; divenuto più maturo, il praticante accrescerà la conoscenza e l'intelligenza del corpo in modo tale da correggere la posizione senza compensare in altre parti. La maturità del praticante si evidenzierà in seguito nella capacità di ricordare e di mantenere una correzione fatta dall'insegnante. La consapevolezza del proprio corpo fornisce gli strumenti per aprire quelle parti che prima erano bloccate. Per tutte queste caratteristiche, l'Iyengar yoga ha ottenuto risultati di enorme rilievo nel miglioramento del benessere del corpo e della mente.

 

Le relazioni

Attraverso il suo insegnamento, B.K.S. Iyengar ci ha mostrato le relazioni fra le varie parti del corpo. Ci ha insegnato che la colonna vertebrale riceve il lavoro delle gambe e delle braccia: regola fondamentale che sta alla base di tutti gli asana. Per esempio, sia nelle posizioni in piedi che nei piegamenti all'indietro, la colonna vertebrale si allunga grazie all'azione di gambe e piedi. Invece di lavorare direttamente su una parte del corpo - cosa che spesso non produce alcun effetto - dobbiamo capire i rapporti che intercorrono fra le sue parti.

B.K.S. Iyengar ha dimostrato che gli asana non sono semplicemente un insieme di regole codificate in un lontano passato, ma riguardano l'esplorazione, la scoperta e la padronanza delle relazioni fra le varie parti del corpo grazie a una pratica corretta.

 

L'azione e il movimento

Praticando l'Iyengar yoga, scopriamo la differenza fra azione e movimento. All'inizio si è in grado di rivolgere la propria attenzione solo ai movimenti esteriori: vale a dire a tutto ciò che chiamiamo movimento fisico. Col tempo però, il nostro modo di praticare lo yoga cambia e si affina: impariamo ad usare tutti i tipi di percezione per sentire non solo quello che avviene all'esterno del nostro corpo, ma anche quello che avviene al suo interno. Allora, come dice Iyengar, "la mente fa da ponte fra i movimenti muscolari e gli organi della percezione e apre le porte all'intelletto connettendolo con tutte le parti del corpo". Attraverso la mente impariamo a distinguere e ad analizzare che cosa sentiamo all'interno del nostro corpo. Definiamo tale processo come “azione”: si ha azione quando si crea un allungamento interno, un movimento che è impercettibile ad un osservatore esterno, ma che infonde intelligenza e saggezza nelle nostre posizioni.

 

Come personalizzare gli asana

Una pratica continua conduce ad un'introspezione sempre più profonda. Iyengar sottolinea l'importanza di personalizzare la pratica degli asana: ognuno deve imparare a scegliere con cura quelli da praticare, la sequenza e la modalità di esecuzione (attiva o passiva, con o senza sostegni).

La personalizzazione della pratica degli asana (con l'aiuto dell'insegnante) permette di tener conto delle necessità e dei limiti di ogni praticante prestando attenzione ai cambiamenti fisiologici, psicologici e allo stato di salute.

 

L'uso dei sostegni

Un altro aspetto caratteristico della pratica e dell'insegnamento dell'Iyengar yoga è l'uso di semplici sostegni, o attrezzi, quali blocchi di legno, coperte, cinture e panchetti. Se si desidera trarre beneficio da un asana particolare a livello fisico, organico o mentale, ma si è impossibilitati ad assumere correttamente quella posizione, un sostegno può essere un valido aiuto.

Uno degli scopi dell’uso dei sostegni è permettere agli studenti di rimanere più a lungo in una posizione. Mantenere una posizione per un tempo molto breve limita i benefici al solo livello fisico; un tempo di esecuzione più lungo permette di far giungere i benefici anche a livello organico e mentale.

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